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giovedì 22 settembre 2016

FO - Basket, Unieuro: "Things can only get better"

Unieuro Pallacanestro Forlì 2.015: 21 settembre 2016, ore 21, PalaFiera Forlì. Trofeo Errea. Unieuro Forlì-Vuelle Pesaro  63-76 (qui le pagelle). "Things can only get better" H. Jones.
Due squadre, due Serie, al cospetto di 600 tifosi in un mercoledì (molto) calcistico e (poco) da leoni, si sfidano per amor di sponsor: Vuelle Victoria Libertas Pallacanestro Pesaro e Unieuro Forlì.


Momentaneamente fuori dai giochi Bonacini e Crockett, mestamente a fare compagnia a Vico in panchina, l'Unieuro è costretta a ricorrere all'aiuto di Mattia Ricci, ex Scirea, e al leasing di lusso dell'otto volte scudettato ed ex di innumerevoli e prestigiose squadre (Forlì compresa)  Marco Carraretto.

Parte male Forlì, che incassa uno 0-8 iniziale e segna i suoi primi 2 punti dopo 3'30". Parte benissimo Pesaro, che presenta un folto gruppo di giocatori di scuola Usa guidati dall'incredibile Marcus Thornton, una specie di missile terra-aria che sfoggia una capigliatura alla David Moss e mostra potenza, rapidità e visione di gioco decisamente sopra la media.  Parte benissimo la Vuelle, si diceva, e continua a dominare questo incontro, nonostante l'infortunio a Harrow, costretto ad osservare i compagni con il ghiacciosulla caviglia.

Forlì fatica oltre il lecito, con qualche buona giocata di Blackshear, Infante, Paolin e Pierich ma complessivamente sembrano mancare automatismi difensivi e un po' di intesa in attacco. Nel secondo quarto c'è da registrare un momento di verace protagonismo arbitrale, con l'espulsione di coach Garelli all'11mo per futilissimi motivi, che francamente sembrano insufficienti per giustificare una cacciata netta in questo genere di partite. E arriviamo a metà sul 28-40, non un granchè...

Si riparte e Pesaro ricomincia a spingere sull'acceleratore, ma Forlì non ci sta: Paolin e Ferri sono più incisivi e l'Unieuro recupera qualche punto, subendo un buon numero di falli. Nell'ultimo periodo la Vuelle gioca senza affanno e i biancorossi, complici Ferri, Pierich ed alcune buone conclusioni (ma troppo poche!) di Rotondo, si avvicinano al meno cinque (63-68). La fiammata però si esaurisce in fretta, non segniamo più, mentre Pesaro ne mette altri 8.

Al netto delle scusanti colossali per le pesanti assenze resta però da eliminare un difetto preoccupante che riguarda un fastidioso atteggiamento di rinuncia e di scarsa aggressività palesato in alcuni momenti dell'incontro: è ora di mostrare i denti, le unghie e tutto ciò che si possiede dentro, non è il momento di tentennare ma di lavorare insieme per affrontare al meglio il campionato che sta per iniziare: sarà una grande avventura, e non vediamo l'ora di cominciarla....

Anna Mazzotti

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