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venerdì 17 gennaio 2014

Mi ritorni in mente... Sandro Ciotti

Molti di voi si staranno chiedendo cosa possa centrare Sandro Ciotti, un grande del giornalismo italiano, con questa rubrica. Chi la conosce, sa che generalmente parliamo - e scriviamo - di personaggi che sono transitati più o meno con successo nelle nostre squadre. Sandro Ciotti è ricordato per la sua voce roca e particolare, per la frase clamoroso al Cibali. O per aver seguito, come inviato, qualcosa come 40 Festival di San Remo, 14 Olimpiadi, 15 Giri d’Italia e  9 Tour de France, senza dimenticare le sue oltre 2400 partite per Tutto il Calcio Minuto per Minuto da ogni stadio d'Italia. Eppure Sandro Ciotti alle sue spalle ha avuto anche un'esperienza come calciatore.
Discreta. Mediano dai piedi buoni lui,nato a Roma nel 1928, muove i suoi primi passi nel mondo del pallone nelle giovanili della Lazio (nella foto in basso a destra). Con i biancozzurri non esordirà mai in prima squadra. Ma ne avrà sempre un ricordo positivo. "Per me la Lazio è soprattutto un callo. Quello che inalbera il dito piccolo del mio piede sinistro da una lontana domenica del '43. All'epoca era abitudine sacrale di ogni club far "sformare" le scarpe nuove destinate ai titolari dai componenti della squadra ragazzi. A me toccarono quelle di un famoso bomber dell'epoca - Buby Koenig - idolo delle ragazzine dei Parioli. Erano scarpe di cuoio grasso di un improbabile color sabbia anziché nere come tradizione comanda (la Lazio di quei tempi aveva queste civetterie) e dopo venti minuti la frittata, anzi il callo, era fatto. Piccolo e tanto maligno da indurre alla resa anche i podologhi più prestigiosi. Ma un callo al quale voglio bene: mi ricorda un ambiente, quello della Lazio di allora, che ha rappresentato per me l'unico riscatto dalla drammatica dimensione della guerra, una sorta di oasi dove dimenticare per tre volte la settimana l'incubo della fame, delle bombe, del coprifuoco. dell'oscuramento non solo fisico di quei momenti". La Lazio, dicevamo, non crederà poi così tanto nel ragazzo e lo lascerà andare. Arriveranno esperienze importanti in serie C ed in quarta serie tra Anconitana, Frosinone e Terracina. Ma prima di passare ai marchigiani, Ciotti si fermò per una stagione al Forlì che allora militava in serie C. I Galletti pochi anni prima retrocedettero dal campionato di serie B Alta Italia e, per diverso tempo, stazionarono in serie C. Erano gli anni dell'immediato dopoguerra.  Il mediano indossò la maglia biancorossa per un stagione per poi passare, appunto all'Anconitana. All'ombra di San Mercuriale non lascerà particolari ricordi. Ma a noi, questa storia, faceva piacere raccontarla comunque.

foto Wikipedia.org

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